Trovata una villa di epoca romana
Michela Corridore
il Centro L'Aquila 02-SET-2005
L'AQUILA. Gli scavi compiuti nella zona intorno al Municipio di Villa Sant'Angelo hanno portato alla luce un prezioso tesoro archeologico. Il Comune d'intesa con la Soprintendenza per i beni archeologici d'Abruzzo a giugno aveva incaricato la cooperativa Vestea di procedere «all'esplorazione» dell'area.
Lo scavo ha portato alla luce importanti resti con datazione dal III secolo a.C. al IV d.C. Tra gli altri, una villa di età romano-imperiale che potrebbe aver dato origine al nome del Comune e una moneta d'argento della seconda guerra punica. Villa Sant'Angelo quindi ha origini romane e non medievali.
La storia dello scavo archeologico di Villa Sant'Angelo ha inizio circa 20 anni fa. Nel gennaio del 1986, infatti, nella zona della scuola elementare, furono rinvenute tre sepolture riferibili all'età imperiale romana. Da allora, tuttavia, la zona, seppur di grande interesse archeologico, non era stata più esplorata fino a quest'estate quando il sindaco del Comune, Pierluigi Biondi, ha deciso di finanziare, per un totale di circa lOmila euro, una nuova campagna di scavi. Le operazioni, condotte tra giugno ed agosto, sotto la supervisione dell'archeologo Vincenzo D'Ercole, hanno portato alla luce interessanti reperti con una datazione che copre l'arco di settecento anni: dal in secolo a.C. al IV d.C. In particolare, sono emersi i resti di una necropoli in uso tra il II e la metà del IV secolo d.C. e quelli di un edificio romano che sarebbe possibile identificare come una villa. L'edificio, di cui sono stati trovati alcuni muri, giace in gran parte nel sottosuolo compreso tra la strada e le abitazioni moderne e per questo non è stato possibile riportarlo alla luce nella sua interezza. Proprio all'esterno dell'antico edificio è stata rinvenuta parte di una necropoli: dieci tombe di epoca romana che conservano i resti sia di individui adulti che di bambini, in ottimo stato di conservazione. Interessanti anche i corredi delle tombe, composti da "pocula" (bicchieri in terracotta), lucerne e monete in bronzo, databili in un periodo compreso tra il 340 d.C. e il 380 d.C. «Grazie a questo tipo di reperti» spiega D'Ercole «possiamo affermare con certezza quale fu il periodo di utilizzo dell'area cimiteriale». Tuttavia, nella stessa zona, sono emersi anche reperti notevolmente più antichi. Si tratta di una moneta in argento di epoca repubblicana (211;208 a.C.) e di un imponente muro a grandi blocchi, identificato solo durante l'ultimo giorno di scavo, che farebbe pensare ad un edificio di culto in uso alla fine del III secolo a.C, durante la seconda guerra punica. «Questi resti ci fanno supporre che la zona intorno al Municipio di Villa Sant'Angelo sia stata utilizzata per un lungo periodo, almeno dal III secolo a.C. al IV d.C.» afferma D'Ercole «con questi scavi è stata completamente superata l'ipotesi, in voga fino a qualche anno fa, che Villa Sant'Angelo avesse origini medievali. Bisogna, per questo, ringraziare l'amministrazione comunale che ha avuto il coraggio di investire tempo e denaro nell'archeologia». Soddisfatto anche il sindaco Biondi, che afferma: «Appena sarà possibile, proseguiremo lo scavo e allestiremo, all'interno del Municipio una sala espositiva con i resti rinvenuti in questa operazione».