Mare delle Egadi, trovato il quarto rostro
Francesco Greco
La Sicilia 15/11/2011
Il mare trapanese continua a restituire reperti e testimonianze delle guerre puniche. Un altro rostro di nave romana, è stato recuperato casualmente al largo delle Egadi, da un peschereccio che era impegnato in una battuta di pesca a strascico.
Il reperto, in discrete condizioni di conservazione, è stato tirato in superficie assieme alle reti, quando l'imbarcazione si trovava a una distanza di circa sette miglia dall'isola di Levanzo. Si tratta del quarto rostro restituito dal mare negli ultimi sette anni, compreso quello bronzeo custodito al Museo Pepoli. Un altro è stato ritrovato nelle acque a Nord Ovest di Levanzo, nel corso di una campagna di ricerche condotta per un mese dalla Soprintendenza del Mare della Regione e dalla Fondazione statunitense "Rpm Nautical Foundation". Il progetto, finalizzato a una serie di ricognizioni sistematiche dei fondali dell'arcipelago trapanese, si era sviluppato nell'ambito di una convenzione di collaborazione scientifica tra i due enti, per la ricerca di testimonianze storiche ed archeologiche riconducibili alla battaglia delle Egadi combattuta il 10 marzo del 241 avanti Cristo. Quel rostro fu trovato semisepolto in un fondale sabbioso, a circa ottanta metri di profondità.
L'ennesimo reperto, ritrovato domenica scorsa e subito consegnato alla Capitaneria di porto, non è stato ancora esaminato dalla Soprintendenza. L'intervento degli esperti, già richiesto dalla Guardia costiera che attualmente custodisce il rostro della nave romana, è atteso nei prossimi giorni. «L'importanza del reperto scaturisce dal fatto che questo tipo di elemento navale è rarissimo - viene spiegato - e nel mondo ne sono noti solo alcuni, tra cui quello di Athlit, in Israele, quello conservato presso l'Armeria reale di Torino e un altro recuperato nelle acque siciliane alcuni anni fa».