Un "docufilm" sulle navi romane affondate nello Jonio
LA SICILIA, Mercoledì, 21 Novembre 2012
LA SICILIA, Mercoledì, 21 Novembre 2012
S.
Alessio. Il fascino e la storia delle navi romane nello Jonio
potrebbero essere narrate in un film-documentario ed avere eco
nazionale. In particolare l'attenzione sarebbe puntata sulle due navi
che affondarono all'altezza di S. Alessio con il loro carico di anfore.
Alcune di esse, dopo il recupero, sono state poste e custodite al Museo
archeologico di Giardini, altre a villa Genovesi, a S. Alessio.
Il
"docufilm" è stato al centro di una conversazione tra il consigliere
comunale alessese Rosario Trischitta e il giornalista Alberto Angela, a
Paestum, in occasione della 15ª Borsa del turismo archeologico che si è
conclusa nei giorni scorsi, alla quale ha partecipato anche l'ex
consigliere comunale Nino Lo Monaco.
Trischitta, in virtù
dell'interesse riscontrato nell'interlocutore, ha invitato il
giornalista a S. Alessio, per visionare personalmente gli incantevoli
luoghi a ridosso del Capo. «Sono certo - ha detto al rientro il
consigliere Trischitta - che l'amministrazione sposerà il progetto di
promozione e tutela dei relitti che giacciono in fondo al mare per uno
sviluppo turistico-archeologico, e per continuare con grande entusiasmo
sulla strada intrapresa già dalla precedente amministrazione».
La
storia delle navi romane, come dicevamo, è affascinante. Negli anni '90
si scoprì che a poche centinaia di metri dalla costa jonica messinese, a
nord del Capo Sant'Alessio a settanta metri di profondità, giaceva un
relitto. Seguirono degli accertamenti, dai quali emerse che il carico
era costituito esclusivamente da piccole anfore vinarie, a fondo piano,
fabbricate a Naxos di Sicilia e databili in età augustea (I secolo a.
C.).
Otto esemplari sono stati recuperati e al momento sono esposti
nel Museo Archeologico di Naxos. Certamente appartiene allo stesso
relitto una delle anfore esposte nell' antiquarium di Villa Genovesi,
prelevate dai fondali nel 1970.