sabato 25 ottobre 2008

La Britannia

La Britannia
L’occupazione di tutta la Gran Bretagna si conclude nell’84 con la vittoria di Agricola a Monte Graupio. Alla fortificazione del confine settentrionale segue il consolidamento dall’interno mediante la trasformazione delle difese dei castelli e degli accampamenti in edifici di pietra.
Sotto l’imperatore Adriano (dal 117 al 119 e dal 130 al 138) si ha notizia di aspre lotte, in cui attaccanti sono sempre i Briganti. Ripercussione di esse sono la costruzione (dal 122) del limes di Adriano dal Solway al Tyne, munito di castelli a distanze regolari, e la sua fortificazione (dal 127) mediante l’aggiunta di 17 forti contro gli attacchi; inoltre la zona militare viene isolata da ogni lato mediante un vallo di terra. Sotto Antonino Pio il limes viene spostato verso nord (142-184); tra Clyde e Forth sorge il limes di Antonino, che è un semplice vallo di terra con castelli di terra e non costituisce un confine economico. Nel 184 i Romani occupano le posizioni del limes di Adriano, che nel 195 viene però distrutto in seguito al ritiro delle truppe. Nel 210 è ripristinato dai Caledoni; nuovamente distrutto nel 290, è ripristinato ancora una volta nel 296. Dietro il limes si estende la zona militare con la sua rete di strade e di stazioni di transito, fra cui ricordiamo Corstopitium (Corbridge) e Luguvallium (Carlisle), e si trova l’accampamento legionario di Eburacum (York, dove Settimio Severo muore nel 211 dopo aver fondato una colonia di veterani) e che sotto Costanzo Cloro ritorna ad essere residenza imperiale.
L’Inghilterra centrale viene occupata perché ricca di giacimenti minerari tra cui il carbon fossile. I monti del Galles sono cinti da una catena di roccheforti e difesi dai due campi legionari di Deva e Isca.
Nel sud-est dell’isola, tra gli ultimi villaggi briti sorgono le ville, che dal II al IV secolo diffondono nel paese la cultura romana. In questa regione si trovano i centri della romanizzazione, che sono le colonie di Camulodunum, di Lindum, di Glevum e il luogo climatico di Aquae Sulis (Bath). Non è chiara la posizione giurdica dell’import6ante stazione di Londinium, circondata da famose la ville di fornitori dell’esercito. I capoluoghi delle civitates, la cui aristocrazia viene almeno esteriormente romanizzata, divenuti municipi si evolvono fino ad acquistare aspetto di città, ma continuano per la maggior parte la loro funzione di empori commerciali. Essi hanno perciò delle potenti fortificazioni, come dimostrano gli esempi di Silchester e di Verulamium (St. Albans), che dalla rivolta del 61 al 79 sono difese da un vallo di terra, a cui sostituiscono nel 130 e nel 296 un vallo di pietre. Tali capoluoghi sono dotati di Fori, simili a quelli dei quartieri generali degli accampamenti. I più importanti sono Wroxeter, Cirencester, Caerwent, Leicester e Winchester. Comunità cristiane sono presenti intorno al 300 solo in tre capoluoghi. Tra il 286 e il 291 Carausio insorge nell’intento di fondare una Britannia romana autonoma.
Nel 290 sulla costa sud-orientale si rendono necessarie opere di difesa contro i Sassoni. Questo tratto di costa prende il nome di « costa sassone » (litus saxonicum). La signoria romana è consolidata ancora una volta da Costanzo Cloro fra il 297 e il 306 mediante la divisione della regione in quattro province. Giuliano cerca di respingere gli attacchi dei Pitti e degli Scoti provenienti dall’Irlanda. Durante il suo regno vediamo sorgere gli ultimi santuari pagani. Nel 367 il limes di Adriano è nuovamente sfondato. Restaurato nel 370, nel 383 (o forse nel 395) è di nuovo in mano ai Romani. Ma nel 399 Stilicone non può più reagire che con delle dimostrazioni di truppe fuori Richborough. Nel 383 e nel 407 gli usurpatori Magno e Costantino conducono via dei contingenti di truppe, cosicché la difesa della Britannia resta affidata alle singole città (410). Verulamium riceve un nuovo impulso. Londra resiste ancora nel 457, fino al trionfo dell’espansionismo e alla conquista anglosassone.