Stop al parking, sotto via Giulia le scuderie di Augusto
LAURA SERLONI
MERCOLEDÌ, 05 OTTOBRE 2011 LA REPUBBLICA - Roma
Durante gli scavi torna alla luce lo "stabulum". Gli archeologi: l´area va protetta
La Soprintendenza "Una scoperta importantissima per la topografia dell´antica Roma"
Era la scuderia dell´antica Roma. I cavalli, dopo le corse con le quadrighe al Circo Massimo, venivano portati in via Giulia. Gli archeologi cercavano da tempo gli "stabula", le stalle delle fazioni degli aurighi che gareggiavano nell´antico stadio. E ora lo scavo del parcheggio di via Giulia angolo via della Moretta ha portato alla luce, la prima struttura di notevoli dimensioni. Il complesso costituisce una "scoperta importantissima per la topografia di Roma", come scrive la Soprintendenza speciale per i beni archeologi di Roma in una relazione.
Tutto è cominciato nel 2009 con l´indagine archeologica necessaria al rilascio dell´autorizzazione per la costruzione del posteggio interrato da 366 box, di cui 336 pertinenziali e 30 a rotazione. La Soprintendenza ora non ha alcuna intenzione di ricoprire lo scavo. Il via libera al parking sarà dunque concesso ma ad una condizione: la Cam (la ditta che realizza l´opera) deve presentare una proposta di musealizzazione dell´area archeologica rinvenuta. L´unica soluzione, dunque, è quella di modificare il progetto per valorizzare i complessi ritrovati.
Nonostante la forte contaminazione stratigrafica tra le fondazioni delle cantine moderne e i resti di strutture di età romana, sono stati scoperti due complessi. Uno dei quali è stato riconosciuto come uno degli "stabula". L´imponente edificio racchiudeva le stalle dove le fazioni bianca (Albata), rossa, (Russata), azzurra, (Veneta) e verde (Prasina) portavano al ricovero i cavalli dopo le corse nell´antico stadio romano. La struttura era organizzata in una serie di muri paralleli con resti delle basi dei pilastri in travertino che scandivano le navate dove trovavano alloggio gli animali. Lo stile e il metodo di costruzione riportano l´origine dell´impianto all´età augustea e all´attività di Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, a cui l´imperatore aveva affidato l´organizzazione dei "ludi saeculares" che comprendevano anche i giochi circensi. Se ci si sposta verso il Tevere, è stato scoperta anche una strada lastricata su cui si affaccia una struttura termale che si snoda tra ambienti con pavimenti a mosaico in bianco e nero.
«Il complesso, che dovette durare con modifiche e adattamenti strutturali per lo meno fino al IV secolo, se non oltre, costituisce una scoperta importantissima sotto differenti punti di vista – scrive nel documento la Soprintendenza - Sia per la topografia di Roma, per la possibilità di conoscere la concezione architettonica, funzionale e spaziale delle scuderie antiche, finora testimoniate solo da alcuni esempi nei campi militari o da rare immagini nei mosaici del Nord Africa, sia per l´opportunità di riprendere gli studi sull´organizzazione delle fazioni degli aurighi e sul loro potere nell´ambito del mondo circense».