Corriere della Sera 1.10.11
Antica Roma
Ottobre. Battaglie per le strade e la coda di un cavallo
di Eva Cantarella
Così la Roma antica festeggiava ottobre È arrivato ottobre, mese nel quale a Roma, nel Campo di Marte, aveva luogo un rito solenne chiamato October equus (il cavallo di ottobre). Un nome che può far pensare a un momento nel quale si ricordavano i meriti del nobile animale, fondamentale per le imprese belliche. Ma l'analisi del rito esclude una simile ipotesi. La cerimonia, infatti, consisteva nel sacrificio del cavallo, al cui cadavere venivano tagliate testa e coda. Dopo di che, per il possesso della testa si apriva una contesa tra gli abitanti del quartiere di Suburra e quelli della via Sacra: in caso di vittoria dei primi la testa veniva affissa a una parete della Regia, in caso di vittoria dei secondi veniva affissa alla torre Mamilia. Per la coda, invece, non v'era contesa alcuna: appena recisa, veniva portata ancora grondante alla Regia, così che il suo sangue ne bagnasse l'altare. Rito singolare, in verità, composto di gesti dal valore oscuro, del quale gli stessi antichi davano spiegazioni diverse. Limitiamoci a una di quelle riportate da Plutarco: il rito rappresentava l'uccisione del cavallo di Troia. Poco convincente, a dir la verità (così come tutte le altre). Una cosa sola sembra certa: il cavallo veniva sacrificato in onore di Marte, dio della guerra. La data della celebrazione, tra l'altro (il 15 del mese) coincideva con la fine delle campagne militari, iniziate tra febbraio e marzo. Poche certezze, comunque: salvo quella che la sensibilità animalista era estranea ai romani. Ma, ovviamente, sarebbe anacronistico aspettarselo.