martedì 17 marzo 2009

Via Veneto, si scava nella storia

Via Veneto, si scava nella storia
C.Mar.
Il Messaggero (Roma) 05/09/2006

Scava, scava, qualcosa in superficie resterà. Non l’originale che rischierebbe di degradarsi ma una riproduzione molto simile. La pietra di granito egiziano venuta alla luce durante i lavori di sistemazione di via Veneto verrà inserita al centro dello slargo di Largo Fellini, poco oltre la scala mobile in un tratto reso pedonale e ripavimentato coi sampietrini. Accanto vi sarà un’iscrizione, le foto e un cartello che racconteranno la storia del luogo.
Il ritrovamento è di grande importanza. Secondo gli esperti della Sovrintendenza statale è la soglia che tra il I e il III secolo d.C segnava l’accesso monumentale agli Horti Sallustiani. La prova provata, insomma, che l’ingresso alla residenza-giardino degli imperatori romani coincideva con l’attuale accesso da Porta Pinciana. Il salotto buono di ieri e quello di oggi stratificati uno sull’altro.
Come salvare questa preziosa testimonianza? Per non fermare i lavori - che verranno ultimati entro il 30 settembre - la decisione è stata presa in pratica seduta stante. L’incontro tra esperti e archeologi della sovrintendenza comunale e statale si è svolto in cantiere. Si è concluso con un verbale controfirmato da tutti
Mariarosa Barbera, ispettrice della sovrintendenza statale riassume: «L’ipotesi di lasciare visile la pietra proteggendola sotto una lastra di vetro purtroppo non è fattibile. Col tempo il vetro si opacizza e si riga. La soluzione migliore è realizzare una proiezione in superficie utilizzando materiali ad hoc. È l’unico modo per tutelare la pietra in attesa che si svolgano altri sondaggi».
La scoperta è servita a mettere un altro tassello nel puzzle dell’antica Roma imperiale. Cartografie e fonti, tutto, coincide ora sulla collocazione esatta degli Horti Sallustiani.
Ieri intanto sono state riportate alla luce un altro tratto di muro in laterizio e due basi dove forse erano collocate le colonne d’ingresso. È stato aperto il chiusino, un fluttuante esempio di archeologia idraulica. Oggi si scaverà sotto gli archi delle Mura Aureliane, dinanzi alla lapide posta a ricordo delle vittime della Prima guerra mondiale.
Stiamo parlando di un punto cruciale - ieri data la nuova viabilità intasato dalle auto - ma in passato attraversato da frammenti di storia lontani anni luce tra loro. Da qui entrò Alarico nel 410, gli Horti Sallustiani furono la prima cosa che il re visigoto vide. Non è escluso che sotto l’asfalto calpestato dalla dolce vita possa spuntare il basalto dell’antica via Salaria (in via Veneto!) Ma anche in questo caso, l’ipotesi di renderla viva e visibile - soluzione molto spettacolare - dipenderà purtroppo dalla quota.
«Il progetto è flessibile, subirà una modifica ma non vi saranno ritardi», garantisce l’assessore all’Urbanistica Roberto Morassut. «Questo ritrovamento - continua - impreziosirà il progetto, lo renderà più affascinante, creerà una relazione tra spazi ed epoche diverse».Per la modifica non sarà necessario un nuovo passaggio burocratico. «È «una variante di piccolo cabotaggio - osserva l’architetto Gennaro Farina - ma la riqualificazione di questo punto di Roma ora acquisterà una dimensione anche storica».