domenica 16 febbraio 2020

Eneide libro VI

ENEIDE LIBRO VI 

Approdato a Cuma, Enea si recò nel tempio di Apollo per interrogare la famosa sibilla sulla sorte futura del suo popolo e per chiederle di guidarlo nel regno dei morti. 
Prima di intraprendere questo viaggio, Enea dovette andare alla ricerca del ramoscello d’oro che aveva il potere di aprire le porte infernali; dopo di che, aiutato dalla Sibilla, entrò nella foresta, dove due colombe lo guidarono fino all’albero fatato. 
Dopo aver compiuto i sacrifici agli Dei, scesero nell’Oltretomba attraverso una spelonca nei pressi del lago Averno. Enea e la Sibilla giunsero così sulle sponde dello Stige, dove si accalcavano le ombre dei morti che non avevano ricevuto sepoltura. Tra quelli vi era anche Palinuro, a cui la Sibilla promise sepoltura. Qui Caronte, nocchiero degli Inferi, non voleva far passare i due vivi, ma alla vista del ramo d’oro li traghettò. Sull’altra riva Enea  si imbattè in Cerbero, il terribile cane infernale, che con le tre fauci spalancate bloccò loro il passaggio, ma la Sibilla gli gettò una focaccia soporifera e quello si addormentò. 
Giunto nella selva dei suicidi, Enea rivide Didone, che si allontanò silenziosa da lui, nonostante egli proclamasse la sua innocenza spiegando che la  sua partenza da Cartagine era stata voluta dagli Dei. Ripreso il cammino,  giunse da coloro che avevano dato la vita per la patria e qui riconobbe   Deifobo, il figlio di Priamo. Arrivò poi ad una costruzione circondata da un fiume di fuoco: era il Tartaro, dove i malvagi scontavano i loro peccati; si diresse allora verso i Campi Elisi, dove dimoravano le anime dei giusti. Tra quelli, Enea rivide il padre Anchise, che lo condusse al fiume dell’Oblio presso il quale c’erano anime destinate a nuova vita, che bevendo quelle acque dimenticavano le esperienze passate. Anchise mostrò al figlio i suoi futuri discendenti, tra cui Romolo e Augusto, Cesare e Pompeo. Dopo aver appreso notizie anche sulle vicende che lo attendevano nel Lazio, Enea, insieme con la Sibilla, tornò sulla terra e riprese il mare con i suoi compagni.