giovedì 13 febbraio 2020

Eneide Libro IV

ENEIDE LIBRO IV  

Il lungo racconto delle tribolazioni di Enea aveva riempito il cuore di Didone di commozione e di ammirazione.  
Didone ormai innamorata chiese consiglio alla sorella Anna, che la esortò  a seguire i propri sentimenti.  
Un giorno, dunque, durante una partita di caccia, si scatenò mi forte temporale e i due si rifugiarono nella stessa grotta, dove si dichiararono il loro  amore. Dimentichi dei loro obblighi, vivevano solo della loro passione ma  il re dei Getuli, Iarba, che aspirava alla mano della regina, pregò il padre  Giove di convincere l’eroe troiano ad abbandonare Cartagine. Fu inviato  allora il messaggero degli Dei Mercurio, che ricordò ad Enea il suo compito; questi a malincuore si rimise alla volontà divina. 
Aspettando il momento opportuno per comunicare la prossima partenza a Didone, Enea ordinò ai suoi i preparativi, ma Didone aveva già presagito tutto e lo implorò di non abbandonarla Enea le spiegò che doveva seguire il destino tracciato dagli Dei, ma ella replicò con disprezzo che fedeltà ed amore non potevano albergare nel cuore di un uomo che lasciava comandare la sua vita dagli Dei: Enea rimase confuso e umiliato. 
In preda allo sgomento Didone decise allora di togliersi la vita e all’aurora, vista ormai la spiaggia deserta, prese una spada e si diede la morte.