domenica 23 dicembre 2007

Nella pancia della Capitale

Nella pancia della Capitale
C.P.
E Polis Roma 21/12/2007

Sotto Palazzo Valentini c'è un'area archeologica di enorme importanza, perché permetterà di capire meglio quanto il cuore della Roma antica non assomigli alla Roma dei film storici. Quegli spazi con grandi viali, grandi cortei e relativi trionfi non fanno parte della realtà di una città che era in realtà molto densa e non permeabile al "passeggio" come ce la fa immaginare il cinema. Pensate che lo stesso Cicerone faticava a trovare uno spazio per la propria sepoltura!». Il ministro per i Beni culturali e ambientali Francesco Rutelli è il miglior testimonial possibile per il progetto di valorizzazione degli scavi sotto Palazzo Valentini, sede della provincia di Roma, che aprono al pubblico gratuitamente a partire da sabato.
Un regalo di fine anno straordinario e generoso per una sede di attività e vita politica che recupera anche in questa maniera decisamente inusuale il proprio rapporto con i cittadini: «Restituiamo questo Palazzo istituzionale alla sua storia -spiega Enrico Gasbarra, presidente della Provincia. E continua: «Questo è il risultato di una sfida intrapresa due anni fa e portata avanti con coraggio». A due anni fa infatti risalgono le indagini archeologiche che portarono al recupero di una grande area dismessa nei sotterranei del palazzo, trasformata dalle precedenti gestioni in autentica discarica: ben 137 tir sono stati necessari per svuotare quegli spazi da oltre 1400 tonnellate di rifiuti. Spazi che poi hanno restituito due domus e, due anni dopo, nel prosieguo delle medesime indagini, anche un piccolo complesso termale, insieme a un camminamento antiaereo costruito nel 1939, ora completamente recuperato, che conduce alla Colonna Traiana, nel mezzo dei Fori. Spiega il direttore scientifico degli scavi, professor Eugenio La Rocca: «Uno dei nostri interessi era cercare di capire cosa ci fosse intorno ai Fori Imperiali, perché non conosciamo gli elementi connettivi con i grandi monumenti. Conosciamo bene i grandi elementi pubblici, e non quelli privati. Questi scavi e i ritrovamenti ad essi collegati ci hanno dato appunto questa possibilità. Si tratta di un caso unico a Roma: due domus ricchissime, costruite con un opus sectile magnifico, una probabilmente appartenuta al senatore Flavius Asterius, che sapevamo essere una figura importante della Roma tardoantica, visto che aveva anche un sedile d'onore al Colosseo». «Certo - si lascia andare a una battuta La Rocca - questi non erano i senatori potenti che conosciamo: all'epoca il potere era esercitato da Costantinopoli. Tuttavia è significativo che queste due domus fossero così vicine ai Fori». E mentre un grande divulgatore come Piero Angela partecipa al progetto (complesso oltre ogni dire, 40 persone di staffe la chiusura del lavoro solo ieri mattina) con un'affascinante ricostruzione virtuale degli ambienti come erano, prima del loro abbandono fra il V e VI secolo d.C, «in una specie di Superquark permanente», come scherza Enrico Gasbarra, il ministro Rutelli si lascia andare ad anticipazioni ghiotte: «L'impegno è riorganizzare l'area dei Fori. Via Bonella, via in Miranda, via Alessandrina: rimuoveremo le sedi stradali, una parte degli edifìci moderni e procederemo con la ricostruzione: vedrete risorgere Roma antica».