venerdì 14 dicembre 2007

Antica via romana sta venendo alla luce nella zona della Spianata delle Moschee

dal corriere.com

Antica via romana sta venendo alla luce nella zona della Spianata delle Moschee
Intensa attività di scavi: ritrovate le pietre originali che lastricavano la strada, i tunnel affollati di turisti
Di ALDO BAQUIS

Articolo pubblicato il: 2007-11-19

GERUSALEMME - Era davvero esatta la pianta di Gerusalemme che compare nella raffigurazione bizantina di Madaba (Giordania). Delle due maestose strade romane che traversavano la città fra la Porta di Damasco e il rione di Siloe (Silwan) una, il Cardo, era ben nota. La seconda - mai identificata - sta venendo alla luce adesso, in tutto il suo splendore, ad appena cento metri dal Muro del Pianto e dalla Spianata delle Moschee (ossia, il Monte del Tempio).
Nell’accogliere i giornalisti fra le pietre millenarie l’archeologa israeliana Shlomit Wexler-Bdolah non riesce a contenere l’emozione. «I veri tesori che abbiamo portato alla luce sono già in un magazzino del museo. Ma guardate qua, questi li abbiamo trovati stamane, hanno ancora il terriccio addosso»: mostra due utensili in terracotta del VI secolo.
La costruzione della strada romana iniziò dopo la distruzione del Tempio, nel 70 d.C. I romani dovettero cimentarsi con uno sperone roccioso di 12 metri. Riuscirono egualmente ad approntare una via larga 11 metri, con marciapiedi di 6 metri. Era un’elegante strada colonnata, su cui si affacciavano negozi. Sul Monte, distrutto il Tempio degli ebrei, era stato eretto un santuario dedicato a Giove.
Secondo Wexler-Bdolah si tratta di una scoperta importante anche perché sono state ritrovate le pietre originali che lastricavano la strada, simili a quelle di Jerash (Giordania). Sono nati un po’ per caso questi scavi. Qualcuno voleva costruire un “Museo del Muro del Pianto”. Per legge si è dovuto scavare nella zona prescelta, arrivando così 15 metri più in basso negli strati romani. Il nuovo edificio, quando sarà approvato, dovrà includere la suggestiva strada romana.

NELLE VISCERE DELLA TERRA, TUNNEL AFFOLLATI
Si sta scavando molto attorno al Muro del Pianto. A sud della Moschea al-Aqsa, nel rione di Silwan, archeologi stanno penetrando in un tunnel descritto duemila anni fa dallo storico Giuseppe Flavio. Nato come canale per rifornire di acqua la Città di Davide, alle pendici del Monte del Tempio, quel tunnel era stato usato dagli ebrei dell’epoca per sfuggire alle Legioni romane. Oggi, frementi di emozione, lo hanno ripercorso alcuni deputati della Knesset. Poco oltre, accanto al Muro del Pianto, scolaresche e gruppi di soldati si affollavano nel tunnel archeologico aperto al pubblico di sorpresa nel 1996 da Benyamin Netanyahu.

Il presidente palestinese Yasser Arafat aveva temuto che gli israeliani stessero invadendo la Spianata delle Moschee. Ci furono tumulti, e cruenti scontri armati. Quel tunnel (che termina nella Via Dolorosa) è un percorso lungo e tortuoso, dove è facile disorientarsi. Si tratta, per i visitatori, di una importante lezione di storia. Ad ogni passo ci si imbatte in volte sotterranee romane, o in resti dell’epoca di Erode. L’ingresso quotidiano di molte centinaia di israeliani nelle viscere della terra, a pochi passi dalla Spianata delle Moschee, inquieta non poco le autorità islamiche.
Oggi, nel tour per la stampa, non a caso è stata invitata anche la rete televisiva araba Al-Jazeera.
Durante il sopralluogo, l’Ansa ha potuto visitare una nuova sinagoga sotterranea la cui inaugurazione ha allarmato settimane fa le autorità islamiche. Dedicata al rabbino cabbalista Meir Yehuda Getz, stretta e allungata, molto intima, dispone di poche decine di sedili e di uno splendido Aron Kodesh (il contenitore dei Rotoli della Bibbia), in legno.
Un cartello informa: “È il posto più vicino al Sancta Sanctorum”, ossia al luogo più interno e segreto del distrutto Tempio di Gerusalemme.
(aldo.baquis@ansa.it)