domenica 2 giugno 2013

Piramide Cestia, iniziano i lavori del restauro “giapponese”

Piramide Cestia, iniziano i lavori del restauro “giapponese”
FRANCESCA GIULIANI
GIOVEDÌ, 14 MARZO 2013 LA REPUBBLICA -- Roma
IN CIMA alla Piramide, in bili co sui ponteggi, mentre architetti e restauratori illustrano con pazienza, accuratezza e terminologie scientifiche, modie tempi dei lavori, il mecenate giapponese vestito di bianco chiede, candidamente: «Ma per ché, questi blocchi di marmosporchi voi non li sostituite?».
Complicato a quel punto spiegargli criteri e ragioni del restauro conservativo, che i blocchi dimarmo di Carrara, utilizzati perquesto monumento funebre costruito fra il 18 e il 12 avanti Cristo, sono profondi quaranta centimetri, e che si tratta di un rivestimento che andrà protetto daun intervento delicatissimo, preceduto da un rilievo fatto allaser scanner che ha campionato ogni centimetro della superficie della sepoltura di Caio Cestio.
Complicato spiegarlo, benché a porre il quesito sia il Mecenate giapponese che ha sborsato unmilione di euro per restaurare, consolidare e ripulire la Piramide Cestia. Si chiama Yuzo Yagi edè un imprenditore tessile che inItalia ha cominciato quarant’anni or sono la propria attività. È a-Roma in occasione dell’inizio
dei lavori del “suo” monumento,( scelto fra altri “bianchi” come ilmausoleo di Cecilia Metella) chevisita accompagnato dall’archeologa Rita Paris e dall’archite to Maria Grazia Filetici dellaSoprintendenza speciale per i-Beni archeologici di Roma.
I lavori dovranno bonificare i danni del tempo: una catena diguasti lunga secoli, avviata daifulmini che colpendo gli spigolihanno aperto ferite nella pietrache si è infiltrata di acqua piovana, dove si è generata tutta unavegetazione dannosa che ha“ gonfiato” le superfici, incurvandole. Un degrado che saràbloccato con un sistema di gancie stop, di stuccature e ritocchi. Inposa per le foto ricordo, dopoaver visitato la cella del monumento e ammirato le pitture diVittorie alate, Yagi sceglie dovecollocare la targa di marmo chelo ricorderà: «Non voglio il mionome in grande, solo una piccola citazione », precisa. La Piramide è avvolta di ponteggi e cartelliesplicativi: l’intervento dureràun anno. Ma il problema non èproprio risolto, come sempre, isoldi non bastano. A chi gli chiede se considera di integrare la suadonazione sorride: «Ci penserò ».