domenica 25 marzo 2012

Tombe romane dove c'è il cantiere

Tombe romane dove c'è il cantiere.
DAVIDE MONTANARI
LIBERTÀ – 22 marzo 2012

Castellarquato, a Cà Bianchi la scoperta della sovrintendenza: l'area sorvegliata «Nessun oggetto prezioso, erano persone comuni». Forse una visita per le scuole

Tombe romane a Ca Bianchi di Pallastrelli nell'area del cantiere della nuova casa protetta Vassalli Remondini di Castellarquato. E' questa la straordinaria scoperta che hanno fatto gli uomini della sovrintendenza per i beni archeologici, assieme agli operai delle ditte impiegate, durante le preventive operazioni di saggio del terreno. In questo luogo, fra 600 giorni lavorativi, dovrebbe sorgere la nuova dimora Vassalli Remondini per 75 anziani non autosufficienti del distretto di Levante. L'area, frutto della donazione all'Ipab della famiglia Barani Belforti, è in questo momento recintata e sorvegliata, anche dai carabinieri della stazione di Castello, per evitare la sgradevole visita di tombaroli alla ricerca di oggetti preziosi. Il pericolo infatti e che questi sciacalli devastino la "necropoli" che non dovrebbe avere conservato, nel suo ventre, monete, moniti d'oro o altri preziosi in metallo. «Se ci fosse stato qualcosa di valore, lì in quell'area così esposta, l'avrebbero già trovato» ha spiegato un anziano dei Pallastrelli. La sovrintendenza per i beni archeologici ha però deciso di non diffondere dettagli in merito alla scoperta riservandosi di farlo, in forma ufficiale, lunedì mattina, alle 10, durante una conferenza stampa organizzata sul luogo del cantiere alla presenza del sovrintendente regionale per i beni archeologici e di tutte le autorità cittadine. Per ora, pare che le tombe rinvenute siano 5 ma non è detto che altre possano saltare fuori nei prossimi giorni durante il completamento degli scavi. «Quello che posso dire - ha spiegato la funzionaria della sovrintendenza emiliano romagnola Roberta Conversi - è che non sono stati trovati oggetti preziosi nelle tombe. Accontentatevi di sapere che la scoperta ha un grosso valore storico». «Fra le tombe ritrovate non ci sono quelle di nobili ma solo tombe di persone comuni», ha detto l'architetto progettista del ricovero Patrizio Losi, anche lui ligio alla consegna del silenzio che è stata chiesta a tutti, amministrazione comunale compresa, dalla sovrintendenza. Il cimitero romano sarebbe "solo" da ritenersi un interessante ritrovamento all'interno di un'area dislocata a 300/400 metri dall'Arda e attenzionata dalla sovrintendenza per la sua alta probabilità di ritrovare reperti romani di questo tipo. Secondo quanto si è potuto apprendere, le tombe verranno rapidamente catalogate, mappate e spostate per quanto possibile al museo di Parma. Ma prima l'amministrazione si riserverà il diritto di fare compiere una visita ai ragazzi delle scuole del paese per far vedere loro, dal vivo, le modalità di sepoltura che utilizzavano i loro antichi antenati romani.