martedì 17 agosto 2010

Un parco sulla Flaminia per la tomba di Macrino

Un parco sulla Flaminia per la tomba di Macrino
CARLO ALBERTO BUCCI
VENERDÌ, 16 LUGLIO 2010 LA REPUBBLICA - Roma

Un «parco archeologico intorno alla tomba-tempio di Macrino». È la proposta arrivata ieri dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, in visita al cantiere di scavo sulla Flaminia. Un´ipotesi di lavoro per salvare le splendide vestigia, venute alla luce due anni fa in via Vitorchiano, dall´ipotesi di smontaggio e ricollocazione in un museo, pur di lasciare spazio alle palazzine in costruzione. Ma per mettere questo capolavoro integro al sicuro da possibili inondazioni del Tevere, c´è da pensare a qualcosa di più coperto di un museo all´aperto.

Un timpano decorato con cornici e fregio a foglie d´acanto, colonne scanalare, decine di altri pezzi che gli archeologi della Soprintendenza statale hanno riportato alla luce, insieme con la base cementizia del monumento, togliendo lo strato di sei metri di terra che, un´inondazione dopo l´altra, si erano accumulati sopra il sepolcro del secondo secolo dopo Cristo. «Sono tutti marmi ed è rarissimo ritrovarne così tanti, sfuggiti ai predoni che saccheggiavano i resti romani per abbellire le facciate dei palazzi barocchi» esulta Giro, accompagnato dal soprintendente Giuseppe Proietti e dall´archeologa Daniela Rossi. Elementi architettonici da riassemblare, rialzando gli elementi verticali che si trovano sparsi e che sono scampati, con gli altri reperti, alla "calcara" medievale che doveva trasformarli in calce. Ma ci ha pensato il Tevere a coprirli di fango e a proteggerli per duemila anni.
Ancora non prevedibili i tempi della musealizzazione. Ma secondo il sottosegretario, «lì potrebbe nascere un grande parco archeologico». Intanto c´è però da finire lo scavo poiché un lato della tomba-tempio - attribuita al senatore Marco Nonio Macrino, generale che combatté per Antonino Pio e che spesso è stato scambiato per il protagonista del Gladiatore - è ancora sotto i sei metri del terreno che prima ospitava un vecchio cementificio e che adesso deve dare spazio a nuove palazzine. «La scoperta è avvenuta su un terreno dei Bonifaci - spiega Giro - dove aveva in cantiere la costruzione di tre palazzine. La scoperta ha chiaramente modificato il progetto per la terza palazzina che sarà fatta in posizione diversa. Il costruttore si e reso subito disponibile a contribuire alla valorizzazione del sito».
Una buona notizia. Rimane da garantire la copertura della tomba-tempio una volta ricostruita per metterla al sicuro da sempre possibili esondazioni del fiume. Ma c´è da scommettere sulla riqualificazione delle tante bellezze romane presenti sulla Flaminia: una per ogni fermata della linea ferroviaria Roma-Viterbo.