Tarquinia, l'area sacra di Gravisca restituisce due statuine femminili
Corriere della Sera-Roma, 04/10/2013
Potrebbe trattarsi di ex voto sepolti poco prima dell'arrivo dell’esercito romano nel 281 avanti Cristo
Due straordinarie statuette femminili in bronzo risalenti al V e al IV secolo a.C. sono tornate alla luce a Tarquinia, vicino all’area archeologica etrusca di Gravisca, durante l’annuale campagna di scavo condotta dal professor Lucio Fiorini dell’università di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale.
GLI EX VOTO SEPPELLITI - La scoperta dei due eccezionali reperti è avvenuta all’interno del sacello dedicato a Demetra, dove sono stati portati alla luce anche un thymiaterion, pure in bronzo, e il coperchio di una pisside in avorio con la raffigurazione di una sirena. I manufatti, secondo gli esperti, testimonierebbero gli ultimi drammatici momenti della vita del santuario emporico nel 281 a.C. quando, temendo per l’imminente arrivo dell’esercito romano, gli ultimi devoti seppellirono, per proteggerli dalla distruzione, tutti gli ex-voto più preziosi, salvaguardando la memoria della secolare devozione che aveva fino ad allora animato l’area sacra di Gravisca.