Lavinium, ultima spiaggia di Enea
Marcella Smocovich
Il Messaggero, Roma, 6/9/2005
Le scoperte archeologiche confermano l'importanza dell'area dove sbarcò l'eroe troiano
E' il luogo dove ebbe inizio la grandezza di Roma. Ora è certo. Il punto dove la leggenda vuole che Enea sia sbarcato, dopo anni di peregrinazioni, per obbedire al destino che lo voleva fondatore di una stirpe che avrebbe dominato il mondo. L'eroe troiano creò Lavinium, suo figlio Ascanio Alba Longa. E poi, più tardi, Romolo, figlio di Marte e Rea Silvia, Roma, dopo aver ucciso il gemello Remo, che l'aveva sfidato saltando il solco delle future mura. Importanti scoperte archeologiche confermerebbero questi avvenimenti leggendari. Lavinium, oggi conosciuta come località di mare Lavinio-Lido, tra Anzio e Pomezia, divenne la città da cui trae origine Roma. Recenti scavi hanno portato alla luce resti di qualche secolo posteriori ma ugualmente collegati a quei "fatti". Il mare, allora, nel sesto secolo avanti Cristo, era molto più vicino. Oggi l'antica acropoli è ai piedi del borgo di Pratica di Mare. Stretta tra un depuratore e l'aeroporto militare, su un terreno che i principi Borghese continuano a coltivare, preservandolo dagli scempi edilizi. Qui ci sarebbe anche l'ipotetica tomba dell'eroe troiano: è stata trovata ed è in fase di studio.
L'istituto di Topografia antica della Sapienza scava da quasi 50 anni. Gli archeologi Maria Luisa Bruto (direttrice del museo di Pratica di Mare curato anche dall'architetto Monica Sorti), Filippo Avilia e Stefania Panella, resposabile della Soprintendenza archeologica del Lazio stanno definitivamente portando alla luce la tomba di Enea, che sarà aperta al pubblico a dicembre, un edificio arcaico e la quattordicesima ara (visite per appuntamento 0691146478/79). In precedenza l'Istituto aveva già stabilito che i 13 altari ritrovati negli anni 60 erano intitolati alle città della Lega Latina. «Lega che Roma riuscì a neutralizzare - spiega Stefania Panella - solo grazie alla stipula di un patto nel IV secolo a.C.». Su queste are si svolgevano i riti propiziatori per le alleanze e la prosperità delle città della Lega, come Norma o Fidene. Nell'edificio arcaico invece i sacerdoti facevano sacrifici di animali e banchetti religiosi.
Il complesso urbanistico era imponente per l'epoca. C'erano le fornaci per realizzare gli ex voto e, poco lontano, una sorgente d'acqua. L'heròon di Enea, con le are, il santuario di Minerva con oltre 100 statue di terracotta, il foro della città e i suoi templi con le mura e le tombe. Lavinium così assume un'importanza incredibile nella storia delle origini Roma. «La scoperta della quattordicesima ara, ad esempio - spiega Stefania Panella - diversamente orientata permette una rilettura di questo sito in chiave storico e politica. Stabilisce che il Santuario divenne un luogo non solo di notevole importanza religiosa, ma anche politica in quanto vi era conservata l'origine della supremazia di Roma sulle altre città latine».Tutto questo è ora alla portata anche del grande pubblico grazie, in particolare alla mostra Hic Domus Aeneae che, allestita nel museo archeologico di Pratica di Mare, resterà aperta a tempo indeterminato. Tra i pezzi più pregiati, la copia della Minerva Tritonia ritrovata proprio durante gli scavi.