Il Ministero conferma: «Strade e ville nell'area del Cis»
g.p. con la collaborazione di Antonella Fadda
Il Giornale di Vicenza 5/3/2011
Sono state trovate varie strutture di epoca romana, con abitazioni rustiche, due fornaci, nuclei di necropoli e un tracciato viario
«Un complesso di strutture di epoca romana fra cui i resti di una villa rustica e di altre costruzioni, di due impianti produttivi, di alcuni nuclei di necropoli e di un tracciato stradale». Sono questi i risultati delle indagini preliminari compiute, fra il novembre del 2008 e l'ottobre del 2009, nell'area del Cis di Montebello. La conferma di quanto anticipato ieri dal Giornale di Vicenza arriva dalla fonte più autorevole, il Ministero per i beni e le attività culturali, attraverso il suo ufficio distaccato, la Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto. La nota è firmata da Maria Cristina Vallicelli, funzionario di zona. L'indagine archeologica, si spiega, venne disposta dalla Soprintendenza dopo la presentazione, nella primavera del 2008, del progetto preliminare per la realizzazione del Centro interscambio merci in località Signolo, a Montebello. «Tali indagini iniziate a novembre 2008, sono state effettuate da una ditta archeologica specializzata incaricata dalla committenza (la Archeidos, ndr), sotto la direzione scientifica della Soprintendenza.». La fase preliminare ha permesso di scoprire l'esistenza di varie strutture, come si è detto. «E’ stato necessario procedere ad uno scavo archeologico in estensione - dice ancora Vallicelli - per verificare l'effettiva consistenza dei resti. Lo scavo è stato effettuato nel corso del 2009 e ha interessato solo alcune delle strutture precedentemente individuate». Quindi non tutto è stato studiato con la necessaria completezza. Cos'è stato portato alla luce? «I resti di una villa rustica, ben leggibile nella sua articolazione planimetrica e di una seconda struttura probabilmente simile, ma conservata in modo estremamente lacunoso». Naturalmente il termine "villa rustica" va inteso in senso storico, cioè una residenza con funzioni di fattoria, e non nel senso della villa moderna. «Sono poi stati scavati i resti di due fornaci, entrambe in stato di conservazione molto residuale, e un tratto del tracciato viario che procede grosso modo con andamento Sud-Ovest/Nord-Est, individuato essenzialmente grazie ai due fossati laterali per la quasi totale abrasione del piano e del sottofondo stradale». Non è escluso che si tratti della Postumia, la via romana che congiungeva Genova e Aquileia. La campagna di scavo archeologico è stata interrotta il 7 ottobre 2009 con una comunicazione da parte del Cis. «Le strutture emerse - conclude la nota - sono state ricoperte accuratamente al fine di garantirne una corretta conservazione, in vista di una ripresa delle indagini archeologiche».