giovedì 30 dicembre 2010

Monete, utensili in vetro e bronzo, campanellini e vasi di terracotta dentro una cisterna romana

Monete, utensili in vetro e bronzo, campanellini e vasi di terracotta dentro una cisterna romana
Isabella Di Bartolo
LA SICILIA Venerdì 03 Dicembre 2010 Siracusa, pagina 37

Il pozzo delle meraviglie

Sorpresa archeologica in via Di Natale durante i lavori del Comune per la nuova rete fognaria.

Monete romane, vasi in terracotta, campanellini, resti di utensili in vetro e bronzo sono alcune delle meraviglie scoperte dentro un pozzo, a due metri dal livello stradale tra via Di Natale e via Mauceri. Qui, dove sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova rete fognaria, è venuta alla luce una cisterna di epoca romana riempita, nel corso dei secoli, da materiale vario di case antiche.
Una «sorpresa» archeologica venuta alla luce durante gli scavi per la posa dei tubi, a due passi da piazza della Vittoria e dal Santuario, sotto gli occhi vigili della squadra della Soprintendenza capeggiata oggi da Rosa Lanteri, responsabile del settore Archeologico dopo il passaggio di testimone con Lorenzo Guzzardi, direttore scientifico degli scavi.
«Si tratta di lavori pubblici che da oltre un anno monitoriamo - afferma la soprintendente Concetta Ciurcina - e che stiamo seguendo con un nuovo dirigente, pur sempre in collaborazione con Guzzardi che ne è stato il coordinatore, e in piena sinergia con il Comune. I rinvenimenti sorprendono poco: Siracusa ha un sottosuolo gravido di resti antichi, sappiamo che dovunque si scavi possano essere intercettati resti e quindi, nel rispetto di questi ultimi, cerchiamo di contemperare le indagini e la salvaguardia archeologica con la necessità di proseguire l'opera pubblica».
In via Di Natale, gli archeologici coordinati da Rosa Lanteri hanno rinvenuto pure tracce di pavimentazione e di un muro con grossi blocchi lapidei. «Sono resti già individuati negli anni '50 - afferma l'archeologa Lanteri - quando qui si edificavano i primi palazzi, dunque sapevamo già come muoverci. Certo, queste scoperte confermano e ci permettono di definire l'assetto urbanistico della Siracusa romana, che qui aveva il suo fulcro. Non si tratta di scavi archeologici puri, ma di interventi nell'ambito di lavori pubblici con le difficoltà che ciò comporta, ma è una grande opportunità per disegnare il mosaico della città antica e delle sue fasi di vita». Insieme con Rosa Lanteri, lavorano gli archeologi Mariella Lentini, Pietro Piazza, Lucia Midolo e Angelo Mondo; e i disegnatori Alessandro Russo e Giuseppe Pelligra, oltre a Riccardo Boccaccio, tecnico della Soprintendenza. Responsabile del cantiere, invece, è Angelo Miraglia che segue i lavori pubblici voluti dal Comune. «La strada sarà liberata prima della festa di Santa Lucia - spiega Concetto La Bianca, assessore al ramo che dirige l'intervento con l'ingegnere Emanuele Fortunato -, stiamo bypassando i resti, salvaguardati, per posizionare i tubi della rete fognaria».
Sul posto anche un «simbolo» della Soprintendenza: il disegnatore Lazzarini che fu braccio destro di Bernabò Brea, Luigi Gentili e gli altri soprintendenti che si sono succeduti sino a oggi. È stato lui a seguire gli scavi degli anni '50 in questo stesso punto della città, così come in molte altre aree di Siracusa. «Quando scavammo mezzo secolo fa - racconta - vennero alla luce resti di abitati, con muri affrescati e pavimenti in cocciopesto. Qui era la parte più bella della Siracusa romana».