giovedì 6 novembre 2008

Appia Antica, allarme della Soprintendenza

Appia Antica, allarme della Soprintendenza
RAFFAELLA TROILI
Il Messaggero 06/11/2008

E' dalla fine dell`800, in quel monumento a cielo aperto che è l`Appia Antica. Quindici cipressi secolari, sradicati dalla tromba d`aria di martedì sera e caduti su sepolcri, case e strutture.
Il soprintendente Angelo Bottini è preoccupato: «Occorre interpellare un meteorologo per capire che sta succedendo e cosa ci dobbiamo aspettare. Qui ci è andata bene, non c`erano né residenti né turisti, ma se non si interviene con la manutenzione non avremo solo danni, ma vittime».
Il respbnsabile dei Beni archeologici ieri è corso sull`Appia Antica, nel trattotra il Mausoleo di Cecilia Metella e Capo di Bove. Con lui il direttore archeologico della via Appia Antica, Rita Paris.
I1 monitoraggio dei monumenti non è stato possibile, gli alberi caduti hanno impedito il sopralluogo. Il tratto di strada in questione è di proprietà del Comune e fu restaurato per il Giubileo, rimuovendo strati di asfalto per riportare alla luce il più nobile basalato (e danneggiando le radici, secondo residenti e addetti ai lavori). Oggi li rimuoverà il Servizio Giardini e sarà possibile fare la conta dei danni (due sono precipitati su una villa che ingloba a sua volta un monumento funerario, un altro al IV Miglio è caduto sul cosiddetto sepolcro dorico). Intanto Bottini mette in guardia sui rischi per l`incolumità delle persone. «E` impressionante: il turbine ha sollevato cipressi che risalgono alla metà dell`800. E` un campanello d`allarme serio su quanto possa essere pericolosa questa situazione meteorologica e quanto poco sia preparato il territorio romano». Non è di questo avviso Franca Mangianti, direttrice dell`Osservatorio meteorologico del Collegio romano: «Mica è arrivato l`uragano. E` l`albero cittadino indebolito da asfalto e inquinamento che non riesce a sopportare questi eventi. Se stavano bene il vento mica li sradicava, gli alberi dovrebbero reggere, forse bisogna averne più cura».
L`area interessata dalla tromba d`aria è sul tracciato dell`Appia Antica, all`altezza di Capo di Bove: «Uno dei cipressi si è abbattuto vicino a una casa e avrebbe potuto provocare qualche grave incidente, come quello del bambino al Tuscolano - ancora Bottini - Serve un controllo urgente sugli altri cipressi che costeggiano la strada, valutare se saranno in grado di reggere un`altra violenza meteorologica. Il Comune si deve attivare». Intanto i danni da maltempo già sopraggiunti dallo scorso 28 ottobre hanno spinto il presidente della Regione, Piero Marrazzo, a dichiarare lo stato di calamità naturale nei territori dei comuni di Ronna, Guidonia Montecelio e l`isola di Ponza. Permetterà interventi più veloci in caso di danni a strade, abitazioni e strutture produttive.
Già la settenaria scorsa, nel primo tratto dell`Appia antica, in via di Porta San Sebastiano, un muro di contenimento di una proprietà privata era crollato per le forti piogge. «Il muro, che risale al più tardi al XVIII secolo, era destinato a delimitare antiche vigile e non certo a contenere la terra di risulta di lavori per la costruzione di ville e piscine», osserva Rita Paris, che da sempre sottolinea l`urgenza della tutela dell`area.
Se ne parlerà forse mercoledì 12 novembre a villa Capo di Bove, in occasione dell`apertura al pubblico dell`archivio di Antonio Cederna, il più strenuo difensore del parco dell`Appia antica.
Bottini chiede forte una manutenzione del verde cittadino: «Mettiamoci tutti à tavolino, l`allarme c`è: nn una settimana ci sono stati due episodi anomali». «Estendere la zona a traffico limitato con accessi solo peri residenti, alberi a rischio e avvallamenti pericolosi: spero questa sia l`occasione - invece la Paris - per decidere cosa si deve fare dell`Appia Antica». Non comprende questo eccessivo allarme, Bruno Cignini, direttore del Servizio Giardini: «Abbiamo circa 300mila alberi in manutenzione di cui 150mila nelle ville e 150mila lungo le strade. Eli vigiliamo quotidiananiente, quando sono a rischio li abbattiamo tra le proteste generali. E` una responsabilità la nostra. E la soprintendenza chiede una cosa che già facciamo. Anche il pioppo che è precipitato al Tuscolano su quel povero ragazzo era in ottimo stato». Ma anche Samuele Piccolo, delegato alla Sicurezza del Comune, annuncia d`aver chiesto un appuntamento urgente all`assessore all`Ambiente, Fabio De Lillo, «per sviluppare un progetto di sicurezza ambientale: ovvero un monitoraggio e una messa in sicurezza degli alberi ad alto fusto. Occorre riprendere in mano tutte le aree verdi per renderle fruibili in sicurezza».