lunedì 11 agosto 2008

«Parcheggio del Pincio? Non ho mai detto sì, servono accertamenti»

ROMA - La Regina: «Parcheggio del Pincio? Non ho mai detto sì, servono accertamenti»
09 agosto 2008, L'Unità - Roma


L’ex Soprintendente archeologico di Roma (fino al 2005) è ora uno dei saggi nominati dal sindaco per valutare la fattibilità del parking sotterraneo: «Quella collina ospita certamente resti di ville romane»

Adriano La Regina non ha mai dato il nulla osta per il Parcheggio sotterraneo del Pincio.
L’illustre Professore, Soprintendente archeologico di Roma fino al 2005, il 25 ottobre 2004 esprimeva in una nota (protocollata col numero 31066) le sue perplessità relative allo scavo di un parcheggio sotto la collina del Pincio, premettendo che allo stato dei lavori aventi come obiettivo le indagini archeologiche preliminari all’eventuale decisione di dare il via al cantiere, nulla, all’epoca, poteva darsi per acquisito, in quanto soltanto un quinto accertamenti necessari era stato compiuto.
Quindi La Regina, «nel ribadire quanto già dettagliatamente comunicato con la nota n. 3098 del 4 febbraio 2004, relativamente all’importanza archeologica dell’area del parcheggio, occupata fin dalla fine dell’età repubblicana dagli Orti delle più antiche famiglie di Roma», concludeva: «Restano forti riserve sugli accessi veicolari previsti in via Gabriele D’Annunzio, per le ovvie conseguenze negative sulla Passeggiata del Pincio. Realizzata da Giuseppe Valadier nel 1834… essa costituisce un complesso unitario con la sottostante Piazza del Popolo e non può trasformarsi in alcun modo in una rampa di accesso ad un enorme parcheggio sotterraneo».
Ricordava anche come «la Passeggiata, che comprende anche Piazzale Napoleone I, è sottoposta sia a vincolo storico artistico… con decreto del 29 dicembre 1952, sia a vincolo ambientale ex lege 1497/39 dal 20 ottobre 1953». Raccomandava infine di «studiare per gli accessi al parcheggio soluzioni alternative a quelle previste in progetto». E poiché la nota del 25 ottobre 2004 é l’ultima firmata da Adriano La Regina, riguardo al parcheggio sotterraneo del Pincio, rimane difficile comprendere come il suo successore nella carica, il Soprintendente Angelo Bottini, abbia potuto confermare, in data 17 giugno 2005, «il nulla osta alla fattibilità dell’opera, già espresso con la nota del 25 ottobre 2004, prot. 31066». In quella nota il nulla osta non c’è, e la circostanza è stata fatta notare il 29 luglio scorso, in occasione della audizione in Campidoglio dei 5 saggi nominati dal sindaco Gianni Alemanno per essere illuminato sul da farsi. (Oltre a La Regina fanno parte del Comitato l’architetto Giorgio Muratore, l’archeologa Marina Mattei, il Presidente dell’Ordine degli Architetti, Amedeo Schiattarella, e il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Francesco Rossi).
Ma qual è oggi l’opinione del Professore a proposito del parcheggio? Ovviamente egli si ritiene impegnato ad esprimere un giudizio soltanto nell’ambito della consulenza del Comitato dei Saggi, che si esprimerà presumibilmente entro il10ottobre. Ma accetta di commentare una vecchia intervista che aveva dato a la Repubblica il 6 novembre 2007, e nella quale sosteneva che «usare i rilievi della città è una soluzione per trovare posteggi». «Quell’intervista nasce - mi spiega - dalla mia irritazione nel constatare che Carlo Ripa di Meana strumentalizzava la nota del 25 ottobre 2004, quella da lei citata, dandole un valore di negazione al via libera al parcheggio. Quella nota invece non decideva nulla, né in un senso, né nell’altro, perché giudicava ancora insufficienti i dati raccolti dalla campagna di esplorazione archeologica. Dopo io sono andato in pensione e non ho più seguito la vicenda: sulla quale invece ho ricominciato a documentarmi per rispondere ai quesiti che il Sindaco ci ha posto al riguardo».
Ma pensa ancora che «usare i rilievi della città è una soluzione per trovare posteggi?» «Lo dicevo soprattutto per evitare che si scavasse nella zona di Campo Marzio, una zona ad alta intensità archeologica, per realizzare il parcheggio sotterraneo destinato alle auto del Parlamento ». Ritiene quindi meno probabile che scavando sotto il Pincio si ritrovino reperti importanti? Si parla per esempio della Villa di Lucullo, delle catacombe cristiane...
«La Villa di Lucullo dovrebbe trovarsi piuttosto in prossimità dell’altura di Trinità dei Monti... Ma poiché non ne conosciamo l’estensione, bisogna andare a vedere... È certo che il Pincio ospitasse comunque ville aristocratiche... Insomma una campagna di esplorazione archeologica preliminare effettuata a largo raggio avrebbe potuto dare le risposte che si cercano... ».