8 settembre 70 Tito distrugge Gerusalemme
L'8 settembre 70 d.C. rappresenta una data fondamentale nella storia del popolo ebraico, poiché in questo giorno Tito distrusse completamente la città di Gerusalemme, ponendo fine alla Grande Rivolta degli Ebrei contro l'Impero Romano.
La Grande Rivolta degli Ebrei iniziò nel 66 d.C., quando gli ebrei si ribellarono contro il dominio romano. Dopo quattro anni di conflitto, le truppe romane sotto il comando di Tito raggiunsero la città di Gerusalemme, che era diventata l'ultimo baluardo degli insorti ebrei.
La città era fortificata e ben difesa, ma alla fine la superiorità numerica e tecnologica delle forze romane si dimostrò insormontabile. I romani attaccarono la città e, dopo un lungo e violento assedio, riuscirono a penetrare le mura e a conquistarla.
La distruzione di Gerusalemme fu un evento tragico e devastante per il popolo ebraico. La città e il Tempio di Gerusalemme furono completamente distrutti e bruciati, e la maggior parte degli abitanti fu uccisa o catturata e ridotta in schiavitù. La diaspora ebraica, cioè la dispersione del popolo ebraico in tutto il mondo, iniziò proprio in seguito alla distruzione di Gerusalemme.
La distruzione di Gerusalemme rappresentò anche un importante evento nella storia dell'Impero Romano. L'impresa militare di Tito fu vista come un grande successo, e fu celebrata in modo eclatante a Roma con una grande parata militare. Tito divenne famoso e acclamato per la sua vittoria, e in seguito divenne l'imperatore romano dal 79 al 81 d.C.